L’ergoterapia ha come obiettivo quello di mantenere il grado più alto possibile di autonomia nelle attività di vita quotidiana, intervenendo sulle funzioni perdute, riattivandole e soprattutto preservando quelle ancora presenti. La terapia agisce su tre aree: fisica, psicologica e sociale.
L’anziano è spesso soggetto a situazioni invalidanti che creano grandi difficoltà nell’espressione dei propri bisogni, dei sentimenti ed emozioni. Di conseguenza incidono nell’interazione con le persone e il mondo esterno con la tendenza di andare incontro a una condizione d’isolamento. L’intervento consiste nel creare un ambiente nel quale vi siano stimoli costanti per migliorare e mantenere buone abilità motorie, cognitive, sensoriali ed emotive.
L’ergoterapista elabora un programma personalizzato e decide di intervenire con sedute individuali o di gruppo. In collaborazione con il personale curante segue i residenti durante le cure di base per mantenere o migliorare l’autonomia durante i gesti quotidiani come lavarsi, vestirsi, alimentarsi, ecc.
Inoltre interviene anche nelle sfere della produttività (giardinaggio, teatro, cucina, ecc.) e del tempo libero (musica, ballo, passeggiate, ecc.). La scelta dell’attività deriva dalla storia personale del residente, dalle sue caratteristiche di personalità, dal suo livello di sviluppo motorio, intellettivo e affettivo e infine dal suo contesto familiare e sociale.
Collabora con il team di fisioterapia nella consulenza dei mezzi ausiliari e nell’adattamento dell’ambiente rendendolo più funzionale. L’ergoterapia, l’animazione e la specialista in attivazione trovano punti in comune e organizzano attività mirate, eventi ed uscite.
Camila Pirrone-Cruz, ergoterapista